top of page
in studio (photo Matteo Monti) 01.jpg

Cesenate, classe 1972, Guerri si forma e inizia la sua carriera come scultore, scegliendo di approdare col tempo verso soluzioni pittoriche e grafiche, in cui mette a frutto gli insegnamenti appresi nel laboratorio di calcografia del padre. Il suo segno grafico, si staglia deciso ed essenziale su tele grezze e tavole d’ardesia, con esiti formali originali e inconfondibili. 

Born in Cesena in 1972, Guerri trained and began his career as a sculptor, choosing to move towards pictorial and graphic solutions, in which he put to good use the teachings learned in his father’s engraving workshop. Its graphic sign stands out decided and essential on rough canvas and slate boards, with original and unmistakable formal results. 

Valerio Dehò

"Le sue visioni di città invisibili o di topografie dell’immaginario, hanno spesso nelle fitta trama dei segni urbani, delle lacerazioni che appaiono come ferite. Strano effetto e anche bizzarra combinazione cronologica, perché i lavori di Federico Guerri sanno mettere d’accordo una riflessione sulla tecnica e sull’arte in generale, con delle forme che appartengono alla memoria, alle sue falsità, alle sue censure. "
"His visions of invisible cities or topographies of the imaginary, often have in the thick texture of urban signs, lacerations that appear as wounds. Strange effect and also bizarre chronological combination, because the works of Federico Guerri know how to agree a reflection on technique and art in general, with forms that belong to memory, to its falsehoods, to its censors. "

Sabrina Foschini

"L’insieme dei segni di Federico, ribattuti e intervallati da pause respirate, compongono una specie di alfabeto di nodi, come quello nascosto nei quipu degli inca, o nelle decorazioni dei tappeti afgani che diventavano lettere segrete, messaggi in codice e racconti dipanati nei fili, percorso di mani che cucivano storie dentro alla fatica, dentro alla pazienza e dentro al tempo."
"The set of Federico’s signs, retouched and interspersed with breathed pauses, compose a sort of alphabet of knots, like the one hidden in the quipus of the Incas, or in the decorations of the Afghan carpets that became secret letters, coded messages and stories unfolded in the threads, path of hands that sewed stories inside the effort, inside the patience and inside the time."

Roberta Bertozzi

"Il testo che Guerri va tracciando potrebbe proseguire all’infinito – sorta di tributo alle pressoché inesauribili combinazioni alfabetiche e numeriche, gesto che si affida alla natura vertiginosa, rizomatica del disegno – disegno che è pittura sottilizzata, getto di radice, solco: qualcosa di analogo a un’idea musicale, a un’equazione algebrica, alla porzione aurea di un esametro."
"The text that Guerri is tracing could continue indefinitely - a sort of tribute to the almost inexhaustible alphabetical and numerical combinations, a gesture that relies on the dizzying, rhizomatic nature of the drawing - a drawing that is thinned painting, jet of root, furrow: something analogous to a musical idea, to an algebraic equation, to the golden portion of a hexameter."
in studio (photo Matteo Monti) 06_edited.jpg

CURRICULUM
VITAE

CRITICAL
ESSAYS

bottom of page